PREVENZIONE: dieta, attività fisica, integratori

(Filippo Ongaro)

La combinazione di dieta corretta, attività fisica regolare e tecniche di rilassamento sono i pilastri fondamentali di un percorso di salute e prevenzione. Sebbene molti dati confermino questo, si stenta ancora a vedere un profondo cambiamento dello stile di vita delle persone anche perché si continua ad investire troppo poco in prevenzione e educazione alla salute. Secondo dati OCSE del 2014 l’Italia in particolare è l’ultima nella classifica europea per investimento in prevenzione con un esiguo 0.5% della spesa sanitaria. Facciamo meno prevenzione non solo di paesi come la Finlandia, in testa alla classifica con il 5.4%, ma anche della Slovacchia (5.3%),  dell’Ungheria (4.5%), della Slovenia (3.8%) e della Repubblica Ceca (2.5%).

Anche negli Stati Uniti, non ostante gli sforzi fatti negli ultimi anni per contrastare le cattive abitudini di vita, l’incidenza di malattie legate a sedentarietà, alimentazione errata e stress continua ad aumentare. Un recente rapporto del Center for Disease Control and Prevention (CDC) indica per esempio come i diabetici siano oggi 29.1 milioni con un aumento di 3.3 milioni dal 2011. Inoltre altri 86 milioni sono in una condizione di prediabete (National Diabetes Statistic Report June 10, 2014).

Forse anche per questo l’American Medical Association (AMA) ha deciso di classificare l’obesità come una vera e propria malattia e non come semplice fattore di rischio. Questa scelta potrà facilitare alcuni passi avanti in ottica preventiva. In primo luogo i medici non potranno più dare seguito alla loro tradizionale abitudine di trattare solo patologie in atto e non condizioni pre-patologiche. In secondo luogo non esistendo un efficace trattamento farmacologico per l’obesità, i medici dovranno insistere sulla prescrizione di alimentazione e attività fisica, aspetti spesso trascurati o considerati secondari (Current Sports Medicine Reports 13:205-206, 2014).

Rimanendo nel tema della regolazione del peso, un nuovo studio conferma che le diete a basso contenuto di carboidrati aiutano la perdita di peso e in molti casi lo fanno in modo più efficace delle diete a ridotto contenuto di grassi. Tuttavia, visto che i carboidrati sono essenziali per la prestazione fisica e per il ripristino delle scorte di glicogeno utilizzato durante l’esercizio, questo approccio può essere indicato più per le persone sedentarie che per quelle che fanno sport (Nutrition, 30: 748-754, 2014).

Sempre più attenzione viene dedicata al grasso bruno, tessuto che aiuta ad adattarsi al freddo usando energia per produrre calore invece di depositarla come grasso. Dormire in una stanza a temperatura ridotta fino a circa 18 gradi contribuisce ad aumentare significativamente l’attività del grasso bruno e ad aumentare il dispendio energetico. Sarà un motivo in più per cui un tempo meno persone ingrassavano ed è un modo piuttosto facile e non faticoso di tenere a bada l’accumulo di grasso (Diabetes, Published Online June 22, 2014).

Infine sul numero di giugno della rivista Annals of Internal Medicine è stato pubblicato un editoriale dal titolo “Adesso basta: smettiamola di buttare soldi in integratori di vitamine e minerali” (Ann Int Med 2014 Jun 3). A questo articolo hanno risposto gli scienziati Bruce N Ames, e Jeffrey Blumberg autori di numerosi studi sull’effetto delle vitamine. Essi sostengono che sia pura ingenuità fare finta di non sapere che la maggior parte delle persone assume quantitativi inadeguati di micronutrienti e che è del tutto sbagliato condannare l’utilizzo di integratori che possono colmare queste carenze in modo sicuro ed economico. Secondo Ames e Blumberg esistono evidenze forti che un multivitaminico contribuisce ad ottimizzare la funzionalità dell’organismo, a migliorare la salute complessiva e, in alcuni casi,  perfino a ridurre il rischio di malattie croniche. Secondo Ames, professore emerito dell’Università di Berkley, l’ateneo pubblico più prestigioso al mondo,  è irresponsabile ignorare decadi di ricerca nutrizionale e dire alle persone che non necessitano di alcun integratore. Ovviamente non tutti sono d’accordo. Chissà cosa diranno gli esperti di casa nostra?