RIABILITAZIONE GASTROINTESTINALE CON IL PROGRAMMA 4R

(Filippo Ongaro)

Un numero molto elevato di persone lamentano disturbi riconducibili al tratto gastrointestinale. Alcuni sintomi tipici sono il gonfiore addominale, la diarrea, la stitichezza, il bruciore di stomaco e il reflusso gastroesofageo, solo per menzionarne qualcuno.

Nel corso di una vita attraversano il tratto gastrointestinale qualcosa come 20-40 tonnellate di cibo da cui devono essere estratti i nutrienti che ci mantengono in vita e in salute e devono essere invece rimosse le eventuali sostanze nocive. Si tratta di un processo molto complesso che possiamo suddividere in 4 fasi in ognuna delle quali possono svilupparsi problematiche capaci di inficiare l’intero processo.

1)     Digestione e assorbimento—>una carenza enzimatica può compromettere la capacità digestiva e quindi l’assorbimento dei nutrienti.

2)     Funzione di barriera intestinale—>la parete intestinale funge da barriera e da filtro che separa l’esterno dall’interno del corpo, in maniera simile a ciò che fa la pelle. Il filtro intestinale permette solo a certe sostanze di penetrare all’interno dell’organismo per arrivare ai tessuti. Quando il meccanismo si altera viene persa la capacità di distinguere tra le sostanze da assorbire e quelle da tenere fuori dall’organismo e da far eliminare con le feci. Questo porta alla presenza nell’organismo di sostanze che attivano il sistema immunitario che può diventare instabile e creare una serie di reazioni anomale anche contro tessuti sani come nel caso delle malattie autoimmuni. 

3)     Funzione di protezione immunitaria—> oltre ad essere ricchissimo di tessuto nervoso, l’intestino  contiene il GALT (gut associated lymphoid tissue) una componente fondamentale del sistema immunitario che rappresenta circa il 60% delle nostre difese. Il compito principale di questo apparato è quello di creare una prima linea di difesa contro gli agenti esterni come i batteri e le tossine. Quando questa funzione viene meno o si altera, il sistema immunitario è cronicamente attivato creando a sua volta una risposta di infiammazione cronica.

4)     Funzione simbiotica con probiotici—>il colon è anche ricchissimo di batteri che danno vita ad una relazione simbiotica con l’organismo che li ospita e che aiutano le funzioni digestive e immunitarie. Quando i batteri protettivi sono deficitarii, cresce la presenza di batteri nocivi che alterano invece la funzione intestinale, provocano gonfiore e indeboliscono il sistema immunitario.

Proprio per la complessità delle funzioni dell’intestino e per la frequenza con cui si presentano sintomi ad esso connessi, ll tratto gastrointestinale è un punto importante da cui partire per un approccio preventivo e salutistico con il paziente.

Inoltre il fenomeno del “leaky gut”può comportare una serie di conseguenze negative a vari livelli. Alcune condizioni che sono state legate alla presenza di leaky gut sono la psoriasi, la steato-epatite, l’artrite, la sindrome metabolica e varie forme allergiche.

La dieta di eliminazione è parte del più completo programma 4R, un vero e proprio protocollo di riabilitazione gastrointestinale diviso in 4 fasi:

1)     Rimozione: si tratta di rimuovere i più frequenti allergeni alimentari e di seguire appunto una dieta di eliminazione per lo meno per 4-8 settimane. La dieta in generale prevede i seguenti alimenti: verdura, frutta, legumi, riso integrale, pesce, pollame. Tutto il resto viene completamente eliminato. Alla conclusione del periodo previsto si segue una procedura di introduzione graduale di un alimento alla volta ogni 24-48 ore e si osserva la comparsa di eventuali sintomi. A volte è necessario anche rimuovere infezioni di parassiti o funghi ma in generale con la fase di eliminazione si risolvono già molte sintomatologie in un numero elevato di casi. Se esiste il sospetto di un’infezione da candida è utile utilizzare il fungo saccharomyces boulardii.

2)     Rimpiazzare: a volte può essere necessario rimpiazzare una carenza di enzimi digestivi che rendono la digestione e quindi l’assorbimento dei nutrienti inefficace. Spesso la carenza di enzimi digestivi si traduce in un persistente gonfiore addominale associato a crampi, senso di pesantezza e pienezza post-prandiale. Gli enzimi che possono essere utilizzati sono la pepsina, responsabile della digestione delle proteine, l’amilasi, utile per la degradazione dei carboidrati, la tripsina e la chimotripsina, altri enzimi proteolitici, la lattasi, necessaria per metabolizzare il lattosio e la lipasi, responsabile della degradazione dei grassi.

3)     Reinoculare: questa fase prevede l’introduzione di probiotici nell’intestino per ristabilire una flora batterica corretta. Oggi è possibile valutare la presenza o meno di una disbiosi tramite alcuni test urinari degli acidi organici. Una volta identificato il problema sarà necessario utilizzare i ceppi batterici più utili e impostare una terapia sufficientemente lunga da consentire un ripristino reale della flora batterica.

4)     Riparare: il programma 4R prevede anche la riparazione della funzionalità di barriera che se compromessa porta al fenomeno del “leaky gut” di cui abbiamo parlato in precedenza. Anche in questo caso esistono specifiche analisi di laboratorio in grado di valutare la presenza o meno dell’intestino a colabrodo. Il test prevede l’ingestione di una miscela di zuccheri (lattulosio e mannitolo) e l’analisi della presenza nelle urine degli zuccheri stessi. Se il lattulosio, con peso molecolare maggiore, viene ritrovato nelle urine si fa diagnosi di “leaky gut”. A questo punto diventa necessario intervenire con dei nutrienti in grado di riparare la barriera ottimizzando la funzione degli enterociti. Per questo vengono usati prebiotici come l’inulina, aminoacidi ramificati, glutammina, proteine del siero del latte contenenti lattoferrina, acidi grassi omega 3 e sostanze come l’aloe e la curcumina.

Il programma 4R rappresenta un valido e completo protocollo di intervento per ripristinare una funzionalità gastrointestinale ottimale. Visto il numero enorme di pazienti che soffre di sintomi intestinali e la quantità di farmaci prescritti nel tentativo di tamponare il fenomeno, sembra logico proporre un intervento più strutturato e capace di aggredire il problema alla sua radice. Sappiamo poi che dalla salute dell’intestino dipende molto della nostra salute complessiva. Il programma 4R può essere visto quindi come un fondamentale percorso preventivo.