VIVERE IN EQUILIBRIO

(Ciro di Cristino)

“ Lo scopo della vita è vivere in accordo con la natura”


ZENONE DI CIZIO filosofo greco ca. 336 a.c.- 264 a.c.

Un essere vivente è un organismo che nasce, cresce, compete, si nutre, si riproduce..ed infine muore.

In ecologia l’equilibrio dinamico si basa sul principio della continua trasformazione ed adattamento ad un ecosistema in continua evoluzione. L’equilibrio dinamico è quindi la facoltà di utilizzare al meglio le energie e/o informazioni con i minori cambiamenti possibili dei parametri presi in considerazione. L’equilibrio dell’ambiente naturale è influenzato da diversi fattori, che generalmente vengono distinti in abiotici (“senza vita”), biotici (“vitali”) e limitanti (quelli senza cui un organismo non può vivere). La complessa interazione fra questi fattori ambientali e gli esseri viventi si definisce ecosistema. E’ quindi fondamentale che il sistema venga mantenuto in equilibrio per preservare gli ecosistemi e la vita.

L’equilibrio si distingue  in statico e dinamico ma entrambi sono integrati.

Possiede un buon equilibrio non tanto chi non lo perde mai, ma chi può ristabilirlo velocemente.

In fisica, un sistema è in equilibrio meccanico, quando la sommatoria di tutte le forze esterne e quella di tutti i movimenti meccanici esterni risultano nulli. Il baricentro (o centro di gravità) è il punto in cui si può immaginare concentrato il peso di un corpo.

A) Il baricentro del cono è nel suo punto di minima altezza, e un colpetto lo farebbe oscillare per poi ricadere nel punto di equilibrio (equilibrio stabile).

B) Il baricentro è nel punto massimo, ed una alterazione della precaria condizione di equilibrio porterebbe il cono a cadere (equilibrio instabile).

C) Il baricentro, qualunque sia la piccola sollecitazione, rimane sempre alla stessa altezza da terra (equilibrio indifferente).

Il termine “POSTURA” deriva dal latino: “positura” che voleva dire “posizione – atteggiamento”;

lo scotto che l’uomo paga alla stazione eretta”.

I fattori interagenti sono di natura:

biomeccanica, chinesiologica, neurofisiologica,psicomotoria.

La Postura rappresenta un processo di adattamento:

“l’adattamento personalizzato dell’individuo all’ambiente fisico, psichico ed emozionale”.

La posizione ortostatica viene mantenuta grazie ad una fantastica organizzazione di sensori che ci permettono di contrastare la forza di gravità.

I sensori dell’equilibrio sono:

1. Orecchio. Nell’orecchio interno sono presenti alcuni recettori posti in una struttura chiamata “labirinto” stimolati dai movimenti e dai cambiamenti di posizione della testa.

2. Muscoli, tendini e articolazioni. Il muscolo possiede recettori che rilevano informazioni sulla lunghezza del muscolo, a seconda dello stato di stiramento/accorciamento. Analogamente ai muscoli, tendini e articolazioni sono caratterizzati da recettori che rilevano la tensione, la pressione e lo stiramento di queste strutture.

3. Occhio. Gli stimoli provenienti dalla vista, attraverso il nervo ottico, vengono integrati da particolari centri nervosi con lo scopo di regolare l’equilibrio.

 

“La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti.”
Albert Einstein

Ma, torniamo alla domanda: Che cosa è un organismo vivente?

Potremmo definirlo come un essere che nasce, cresce, si riproduce e muore. Ma questa è solo un’elencazione di funzioni. Tra le funzioni nell’essere vivente, ce n’è una molto importante:

il movimento, possiamo quindi affermare che “un organismo è vivente quando si muove”.

Trent’anni fa realizzai il sogno di aprire una palestra e le diedi il nome: palestra “Life”.

Attraverso questo nome cercavo di esprimere l’idea di dare o ridonare vita al corpo attraverso il movimento.

Nella citazione di Walter Bradford Cannon spiega che cosa intendeva lui per omeostasi e cioè:

le condizioni costanti che sono mantenute nel corpo potrebbero essere chiamate “ equilibri “. Questa parola, comunque, ha assunto un significato esatto da quando è stata applicata ai relativamente semplici stati fisico chimici, in sistemi chiusi dove forze conosciute sono bilanciate. I processi fisiologici coordinati che mantengono costanti la maggior parte degli stati nell’organismo sono così complessi e peculiari agli esseri viventi coinvolgendo il cervello e i nervi, il cuore e l’apparato respiratorio e così via, tutti lavorando insieme; perciò ho suggerito uno speciale termine per questi stati: l’omeostasi. La parola non indica qualcosa di immobile, una stagnazione. Essa indica la capacità di tornare ad una condizione di equilibrio dinamico ogni qual volta questo equilibrio viene in qualche modo compromesso.

Il sistema di controllo dell’equilibrio e della postura sostanzialmente coincidono e corrispondono al controllo del tono muscolare, formando così il sistema tonico posturale, il cui compito è consentire all’uomo la stabilità posturale, sia in posizione statica che in movimento, adattandosi ai continui cambiamenti ambientali.

Per realizzare tale obiettivo il sistema utilizza una complessa rete di risorse suddivisa in 3 livelli:

  1. recettori sensoriali (esterocettivi cutanei e propriocettivi, visivi, vestibolari e uditivi) che posizionano le varie parti del corpo in relazione all’insieme e all’ambiente;
  2. centri superiori (nuclei vestibolari, cervelletto, formazione o sostanza reticolare, corteccia cerebrale) che integrano e rielaborano i dati derivanti dalle fonti precedenti, combinando i processi cognitivi e strategici (engrammi);
  3. effettori (nuclei cranici oculomotori da cui partono i comandi ai muscoli oculomotori per la stabilizzazione visiva, e il midollo spinale da cui partono i segnali diretti alle placche motrici dei muscoli scheletrici per la stabilità antigravitazionale).

Talvolta però l’equilibrio ci riserva delle sorprese.

Il termine ATASSIA indica un disordine nella coordinazione muscolare. L’assenza di controllo motorio è sintomo di moltissime patologie complesse.L’origine dell’atassia risale all’alterazione del codice genetico; ciò scatena una serie di eventi che alterano, inesorabilmente, gradualmente ma irreversibilmente, la funzionalità del SNC (Sistema Nervoso Centrale), intaccando quindi il cervelletto e le aree ad esso collegate, quali il tronco cerebrale, il midollo spinale ed, eventualmente, anche gli emisferi cerebrali.L’atassia potrebbe essere la conseguenza di patologie più o meno gravi, anche le lesioni a livello delle vertebre dorsali sono possibili cause responsabili.

Meno gravi, ma altrettanto potenziali cause di perdita di equilibrio sono le “VERTIGINI”. Di solito le vertigini sono dovute al distacco di “piccolissimi sassolini” chiamati otoliti nell’orecchio che con opportune manovre vengono rimossi con scomparsa definitiva della sintomatologia vertiginosa.

La legge di Haeckell o legge della ricapitolazione afferma che: “l’organismo, nel corso del suo sviluppo, traccia una sintesi della sua storia evolutiva”.

Durante la sua evoluzione, l’uomo si è trovato di fronte ad una involuzione dal punto di vista motorio, giungendo ad una forma di patologia: la “IPOCINESIA”. La sedentarietà, la mancanza di attività fisica, le cattive abitudini di vita, l’accumulo di stress psicofisici, mostrano un soggetto astenico, ipotonico e, nella maggior parte dei casi, in sovrappeso. In tale situazione, tutti gli apparati del nostro organismo si indeboliscono ed aumentano i rischi di alcune patologie tipiche dell’età senile (cardiopatie, insufficienze respiratorie, alterazioni metaboliche ed ormonali, malattie ossee e neuro-psicologiche). L’assetto psicologico della persona va visto come un processo di sviluppo che si realizza durante tutto il ciclo della vita, dove accrescimento e senescenza si susseguono senza soluzione di continuità. In età avanzata le persone tendono ad esprimere le caratteristiche del loro stile di vita.

Quindi mantenere un sano stile di vita ci permetterà un domani di esprimere un’altrettanto sano invecchiamento.
Anche in questo caso la natura decide… ma noi possiamo provare a gestire la situazione soprattutto prevenendo attraverso il rispetto della “VITA”.