TONO DELL’UMORE, PRESTAZIONE SPORTIVA E EQUILIBRIO ORMONALE

(Giovanni Occhionero)

Quando si parla di prestazione sportiva o di integrazione per ottimizzarla, spesso si trascura un aspetto molto importante: il tono dell’umore!

Una lieve depressione o uno stato d’ansia non significa soltanto minor voglia di allenarsi, ma e’ indice di un profilo ormonale alterato che condiziona negativamente la composizione corporea e l’allenamento. Esiste una correlazione diretta tra ormoni steroidei energizzanti come cortisolo, testosterone, dhea e benessere psicofisico. Ricordiamoci che gli ormoni steroidei, in particolare il cortisolo vengono rilasciati per far fronte alle situazioni stressanti e quando queste si sommano esponenzialmente si va incontro ad esaurimento delle surreni, anticamera della stanchezza cronica e della depressione. Ecco perché le nostre surreni vanno rispettate e il cortisolo risparmiato. Ricordiamoci che la capacità di rilasciare cortisolo può essere determinante per la nostra sopravvivenza nelle situazioni ‘fuggi o combatti’. Troppe volte però consumiamo il nostro cortisolo rimuginando situazioni negative o facendoci stressare dagli eventi che ci circondano. Un buon sportivo dovrebbe invece conservare il cortisolo per migliorare la propria performance e il proprio umore. Se tuttavia ci troviamo in un periodo della vita in cui le nostre ghiandole surrenali sono sotto pressione sarebbe è opportuno adottare tutti quegli accorgimenti che possono favorirne la funzionalità. In primis riequilibrando il ritmo sonno veglia ( serotonina-melatonina-cortisolo) che facilita il fisiologico rilascio degli ormoni steroidei al mattino.

A questo scopo può essere utile l’integrazione di mio inositolo, che svolge attività relativa all’attivazione dei recettori della serotonina, Vitamina b6 (cofattore enzimatico della trasformazione 5htp- serotonina) e soprattutto di Griffonia semplicifolia, una pianta medicinale i cui semi forniscono 5-idrossitriptofano (5-HTP), il precursore endogeno della serotonina, neurotrasmettitore che gioca un ruolo essenziale nella regolazione del tono dell’umore. Nel tessuto cerebrale di soggetti depressi si riscontrano ridotte quantità di serotonina; viceversa, un aumento dei livelli di serotonina nel SNC corrisponde ad un miglioramento del tono dell’umore.

L’efficacia dell’integrazione dietetica di 5-idrossitriptofano come regolatore del tono dell’umore è dovuta alla sua conversione in serotonina, della quale rappresenta un precursore clinicamente valido. Già a partire dai primi anni ‘70 sono stati pubblicati almeno quindici studi per un totale di oltre 500 pazienti affetti da diversi tipi di depressione, che dimostrano l’efficacia clinica del 5-idrossitriptofano su circa il 60% dei pazienti trattati. Gli effetti del trattamento, già evidenti dopo la prima settimana, erano accompagnati da un’elevata tollerabilità.

Studi più recenti, effettuati con somministrazioni giornaliere di 5-HTP comprese tra 50 e300 mg, hanno confermato la capacità del 5-idrossitriptofano di ridurre in maniera significativa i sintomi della depressione di grado lieve e moderato nell’arco di un paio di settimane.

È interessante sottolineare che dalla maggior parte degli studi clinici pubblicati in letteratura risulta che l’integrazione con 5-HTP si caratterizza per una risposta significativamente rapida, i cui effetti sono evidenti già dopo 1-2 settimane di trattamento, in seguito. Da tutti gli studi esaminati risulta che il 5-HTP è soprattutto efficace sulla depressione associata ad ansia e nei pazienti con depressione endogena di grado lieve e moderato. Sempre grazie alla sua capacità di aumentare i livelli endogeni di serotonina, il 5-HTP viene impiegato anche nel trattamento dei disturbi del sonno, peraltro frequentemente correlati ad alterazioni del tono dell’umore. In particolare, la somministrazione di 5-idrossitriptofano si è dimostrata efficace nel migliorare la qualità del sonno, regolando la durata della fase REM.

La serotonina dunque oltre a migliorare il tono dell’umore si trasforma fisiologicamente in melatonina migliorando la qualità del sonno senza i classici effetti rebound, la conseguenza di questo processo è la regolazione del ritmo sonno veglia con un migliore rilascio di ormoni steroidei al mattino.