CELLFOOD: supplemento a base di ossigeno (3a parte)

(Mauro Miceli)

Viviamo nell’era del fast food e della gratificazione immediata. Inoltre, nessuna società contemporanea consuma più carni rosse e latticini degli Stati Uniti. Stando alle ricerche, si stima che la dieta di un americano sia composta per oltre il 45% di grassi. Sfortunatamente i prodotti animali e i latticini contengono alte concentrazioni di colesterolo.

Mentre l’organismo ha bisogno di colesterolo ‘buono’ (HDL) per funzionare in maniera efficiente, mentre il colesterolo cosidetto “cattivo” derivante dalla carne e dai latticini (LDL) in qualche modo sottrae ossigeno al sangue. Infatti i grassi si combinano facilmente con l’ossigeno e formano i ‘radicali liberi’, che usano maggiori quantità di ossigeno per formare i perossidi, molecole instabili che danneggiano e distruggono le cellule. Già nel 1977, nel numero di Febbraio della rivista Scientific American veniva riportato che: “..l’epossido del colesterolo (perossido) e le altre sostanze formate dal colesterolo provocano una mutazione delle cellule e quindi il cancro”. Ecco spiegato come i cibi grassi, consumati in eccesso dagli americani, provocano una carenza di ossigeno che favorisce il cancro.

In sostanza, le cellule che perdono la capacità di utilizzare l’ossigeno in maniera adeguata hanno una maggiore probabilità di diventare cancerogene. Queste cellule hanno sofferto così a lungo la carenza di ossigeno, che hanno subito una trasformazione metabolica e si sono adattate a un metabolismo senza ossigeno (detto metabolismo anaerobico). Si tratta naturalmente dello stadio finale della degenerazione provocata da uno stile di vita povero di ossigeno. È inoltre interessante notare che le ricerche mostrano come le persone che consumano grandi quantità di grassi sono molto più a rischio di cancro e di altre malattie degenerative.. Inoltre, le più recenti ricerche nel campo della nutrizione indicano chiaramente che i cibi ricchi di zuccheri semplici, sale, grasso e colesterolo sono direttamente responsabili per le malattie del fegato e dei reni, della pressione alta, dell’indurimento delle arterie, dell’obesità e dell’ictus.

Il dott. Levine ha descritto le conseguenze della carenza di ossigeno nelle cellule in questo modo: “Si tratta di una condizione di acidità causata dall’accumulo di sottoprodotti acidi, che avviene nelle cellule scarsamente ossigenate. Le bevande gasate, la caffeina, l’alcol e le carni rosse sono alcune delle sostanze che provocano acidità sistemica (in tutto l’organismo) dove si verifica un eccesso di ioni di idrogeno caricati positivamente (H+)”. Quando ci sono troppi ioni di idrogeno nei tessuti, essi si combinano con l’ossigeno (e quindi lo usano) provocando una condizione di carenza di ossigeno (ipossia conseguente ad acidosi tissutale).

Quando le cellule sono private dell’ossigeno, si accumula acido lattico per la fermentazione anaerobica degli zuccheri e l’ambiente cellulare diventa acido.

Questo riduce l’ossigeno disponibile per la funzione primaria del metabolismo in quanto c’è bisogno di più ossigeno per neutralizzare l’acidosi locale

La reazione a catena

Quando la carne e i latticini, ricchi in colesterolo, si scompongono nello stomaco e nell’intestino, si producono sottoprodotti tossici che dilatano (allargano o espandono) i capillari, aumentando di molto la distanza che l’acqua deve percorrere tra le cellule. Quanta più distanza devono percorrere i liquidi nello stesso arco di tempo, tanto minori saranno i nutrienti, l’ossigeno e i minerali trasportati,  come pure saranno minori le tossine, i prodotti di scarto, i veleni, etc. che verranno riportati dalle cellule al sangue.

I prodotti di scarto, le tossine, etc. iniziano così ad accumularsi nelle cellule.

Le pareti dei capillari così tese permettono alle proteine del sangue di fuoriuscire e andarsi a sistemare tra le cellule Le proteine intrappolate permettono l’accumulo di liquidi in eccesso intorno alle cellule e questo impedisce alle stesse cellule di ricevere l’ossigeno di cui hanno bisogno; così il glucosio inizia a fermentare in maniera anaerobica e provocando acidosi locale, determinando dei cambiamenti elettrici quando gli equilibri tra i sali e i minerali fra l’interno e l’esterno della cellula cambiano.

Possiamo semplicisticamente dire che le cellule ematiche ricche di ossigeno , quali i globuli rossi, hanno carica negativa. Viaggiano lungo le singole diramazioni dei capillari. Quando i capillari si dilatano e l’equilibrio elettrico del nostro organismo cambia a causa di una carenza di ossigeno, queste cellule ematiche si trovano sparse su un maggior volume di capillari, e non sono in grado di percorrere la distanza maggiore che le separa dalle cellule. Per complicare ulteriormente le cose, le cellule del sangue, a causa del cambiamento elettrico, iniziano ad ammassarsi una sull’altra, causando un microscopico ingorgo nei capillari. In questo modo i capillari si dilatano ulteriormente e un numero maggiore di proteine fuoriesce e si va a depositare negli spazi tra le cellule.

Tutto questo fa sì che si produca più liquido intorno alle cellule e il processo si ripete fino a quando le cellule cominciano a soffrire drasticamente fino a morire a causa della carenza di ossigeno.

Il dott. C. Samuel West, uno specialista in scienza della linfologia e stimato membro della International Society of Lymphology, ha dimostrato che il nutrimento presente in cellule che non hanno ossigeno a sufficienza, si trasforma in scarti tossici e grasso.;  West è un convinto sostenitore dell’esercizio, perchè la mancanza di esercizio riduce la circolazione e di conseguenza il passaggio di ossigeno alle cellule. Questo è causa di pressione alta e ritenzione di liquidi (2). Come abbiamo detto in precedenza, una carenza di A.T.P. (AdenosinaTrifosfato) fa sì che il glucosio nelle cellule fermenti in maniera anaerobica (cioè senza ossigeno) evento che sconvolge i processi metabolici delle cellule.

Le cellule, soffrendo di mancanza di ossigeno, iniziano a produrre sostanze chimiche nocive e ben presto sia le cellule, sia l’ambiente che le circonda, si indeboliscono e si ammalano. Se questa condizione si prolunga, tutto il sistema immunitario può certamente risentirne, con notevoli conseguenze per la salute dell’individuo.

 Alternative preventive efficaci

La maggior parte delle persone, quando sono ‘ammalate’, si rivolgono alla medicina convenzionale per risolvere il problema. Però molti ricercatori hanno scoperto che molte cure ‘efficaci’ per le malattie hanno effetti secondari. Gli antibiotici, ad esempio, sono efficaci nel rimuovere i batteri patogeni dall’organismo. Migliaia di vite sono state salvate dalle infezioni batteriche grazie alla penicillina o altri antibiotici; eppure, molti studi indicano la possibilità che il recente aumento consistente delle infezioni da lievito di Candida Albicans è dovuto principalmente all’uso diffuso e indiscriminato  di antibiotici. Le statistiche indicano che la maggior parte degli antibiotici prodotti e consumati attualmente negli USA sono acquistati dalle industrie di pollame, latticini e carni bovine per prevenire malattie del bestiame. Questi antibiotici rimangono nei tessuti degli animali destinati all’alimentazione umana.

Quando questi vengono macellati e immessi sul mercato, gli antibiotici ‘immagazzinati’ vengono consumati da ciascuno di noi, e si vanno ad aggiungere a quelli già presenti nel nostro organismo. Il problema è che gli antibiotici possono eliminare sia i batteri utili sia quelli patogeni. Questa situazione potrebbe creare uno squilibrio che può sfociare in una crescita incontrollata della Candida, o in molti altri problemi. Pertanto, quando usiamo gli antibiotici, facciamo un baratto. Inoltre questo impiego “non terapeutico” degli antibiotici può determinare fenomeni allergici e di pericolosa ipersensibilità.

Spesso sacrifichiamo i batteri utili per liberarci di quelli patogeni. Anche se gli antibiotici sono importanti nelle situazioni in cui la nostra vita è in pericolo, il loro uso abituale per ogni tipo di malattia è da considerarsi, secondo molti medici e ricercatori, inadeguato e può addirittura rivelarsi dannoso per la salute.

Quando l’organismo scopre dei patogeni (come virus, funghi e batteri) nel sangue o nei tessuti, le cellule del sistema immunitario circondano o ‘inghiottono’ questi invasori. Bombardano questi patogeni con radicali liberi auto generati, detti ‘superossidi’ .

Questi ‘superossidi’ sono prodotti nelle cellule durante il normale metabolismo cellulare, utilizzando l’ossigeno che trovano nelle cellule ematiche dei capillari. Se il sistema immunitario non funziona adeguatamente, come abbiamo già detto, genererà più enzimi antiossidanti per eliminare i radicali liberi al fine di proteggere i tessuti circostanti.

Questo sistema di difesa anti-ossidante è di vitale importanza; senza di esso il sistema immunitario di fatto lavorerebbe contro l’organismo, generando troppi radicali liberi che se ne andrebbero in giro danneggiando i tessuti circostanti e l’organismo.

Anche se ci sono sicuramente altri fattori coinvolti, questa disfunzione del sistema immunitario ha contribuito in molti individui una epidemia di malattie auto-immuni come il lupus e l’artrite reumatoide.

Ruolo protetivo dell’Ossigeno

L’ossigeno è sia portatore di vita che un ‘potenziale assassino’. É un protettore e un guardiano importantissimo dell’organismo contro i batteri nocivi e altri organismi patogeni. Infatti, una delle funzioni principali dell’ossigeno è la cosiddetta ‘disintegrazione’. Brian Goulet, un Consulente Nutrizionale, nel suo articolo The Magic of Aerobic Oxygen (7) ha scritto:

” Rifiuti, tossine, scarti, frammenti, e tutto ciò che non serve, è distrutto dall’ossigeno ed espulso dall’organismo. Proprio come una casa pulita non attira le mosche, un organismo ricco di ossigeno è una fortezza difficile da espugnare”.

Batteri anaerobici nocivi e virus non sopravvivono in presenza di ossigeno; ma l’ossigeno è anche naturalmente in grado di selezionare ciò che uccide. A differenza di farmaci e antibiotici, che in genere uccidono tutti i batteri nell’organismo, l’ossigeno uccide solo i batteri nocivi, e permette ai batteri benefici di proliferare, garantendo così un buono stato di salute.  Il dott. Levine definisce l’ossigeno ‘la scintilla stessa della vita’.

 

Carenza di ossigeno

Attualmente il nostro organismo soffre quotidianamente di carenza di ossigeno.

Ecco quali sono i fattori che sottraggono ossigeno all’organismo:

Stress da Intossicazione… A causa dell’acqua che beviamo, dell’aria che respiriamo o del cibo che mangiamo, siamo normalmente soggetti ad oltre 70.000 inquinanti tossici, molti dei quali non esistevano fino a dieci anni fa. L’ossigeno è indispensabile perché l’organismo cerchi di metabolizzare ed eliminare queste sostanze chimiche letali.

Stress Emozionale… L’adrenalina e gli ormoni connessi all’adrenalina sono prodotti dall’organismo in situazioni di stress emozionale (cioè quotidianamente per molti di noi). L’organismo è obbligato a usare l’ossigeno disponibile per metabolizzare queste sostanze chimiche, eliminarle e ristabilire l’equilibrio metabolico.

Traumi Fisici e Infezioni … I batteri e i virus possono essere causa di grande stress per il sistema immunitario. In questi casi, il sistema immunitario è privato dell’ossigeno necessario alle normali funzioni metaboliche dell’organismo, come abbiamo visto.

Diminuzione dell’ossigeno disponibile nell’atmosfera … Studi hanno indicato che il maggiore inquinamento ambientale e la distruzione delle piante ha ridotto drasticamente la quantità di ossigeno nell’atmosfera durante gli ultimi 200 anni.

Alimentazione Scorretta … I grassi saturi riducono la quantità di ossigeno nel sangue.

I cibi ad alto contenuto di grassi e scarso valore nutritivo (come le ‘il cibo spazzatura’ e quello molto elaborato) ne contengono meno della metà rispetto agli alimenti a base di carboidrati complessi.

Mancanza di Esercizio… L’esercizio aumenta il metabolismo e la quantità di ossigeno che immettiamo nell’organismo, aiutando così a depurare l’organismo dalle tossine accumulate. Uno stile di vita sedentario riduce la capacità dell’organismo di eliminare gli inquinanti tossici e di svolgere le sue funzioni metaboliche normali.

RAZIONALE D’USO DEL CELLFOOD

Il prodotto CELLFOOD deve annoverarsi tra gli integratori alimentari. In realtà risponde efficacemente ad un principio non solo di integrazione, ma anche terapeutico in virtù della sua composizione, ma soprattutto del suo meccanismo d’azione.

La composizione di questo prodotto comprende una grande quantità di minerali in traccia. Queste sostanze si sono rivelate indispensabili cofattori per il corretto svolgimento di molte, se non tutte, reazioni chimiche e biochimiche nell’ambito del metabolismo animale.  La caratteristica distintiva del prodotto è quella di presentare i minerali sotto forma di colloide, in modo da ottimizzarne l’assorbimento, ma soprattutto rendere disponibile le sostanze solo in caso di effettiva necessità.

Comprende poi 34 enzimi, tra i fondamentali del metabolismo e 17 aminoacidi, tra cui tutti gli essenziali.

Già così si potrebbe parlare di una ottima integrazione. Senza entrare nel merito del perché sia necessaria l’integrazione sia per il sano che per il paziente.

La caratteristica distintiva che rende il prodotto unico nel suo genere, è il solfato di deuterio. Questa sostanza deriva da una formulazione particolare ed esclusiva in cui il deuterio riesce a rimanere stabile, (cosa pressoché impossibile per anni), fino a quando non trova un tessuto a domanda di ossigeno. In questo caso viene attivato da una reazione con l’acqua sulla quale agisce indebolendone i legami molecolari. Ciò porta alla liberazione di ioni H+ e O-.

Gli H+ verranno utilizzati per il compenso metabolico dell’eventuale acidosi, mentre gli ioni O-  possono incontrare un radicale libero dell’ossigeno, O+(ossigeno singoletto che si genera rapidamente nelle reazioni metaboliche radicali che)  e da questa unione scaturisce ossigeno molecolare.

Ecco che si realizzano tre importanti azioni:

·         Eliminazione di un radicale libero dell’ossigeno

·         Risparmio di uno scavenger

·         Produzione di ossigeno nascente

E non va dimenticato che questo succede mentre alla cellula arrivano gli altri componenti dell’integratore, mettendo, dunque, a disposizione della stessa cellula sia una maggiore quantità di ossigeno per il proprio lavoro, (formato in loco e non derivante dalla respirazione, per questo detto Nascente), sia materiale di costruzione metabolica indispensabile.

In conclusione si può affermare che l’integratore CELLFOOD sia necessario per le azioni di drenaggio cellulare ed ottimizzazione delle riserve energetiche, sia in caso di aumento delle necessità metaboliche, sia in caso di patologia e sia, infine, come coadiuvante nel corso di terapie chimiche allo scopo di ridurne gli effetti collaterali.

CHI DOVREBBE USARE CELLFOOD?

La risposta è semplice. Chiunque sia interessato a un approccio olistico alla salute e al benessere (ovvero a prevenire problemi di salute, piuttosto che curarli dopo che si sono manifestati) trarrà beneficio dall’uso di CELLFOOD.

Il nostro organismo ha necessariamente  bisogno di una consistente quantità di ossigeno per funzionare in modo corretto.

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